Travica capitano: «un grande orgoglio»

Il palleggiatore compirà 31 anni lunedì prossimo. «Emozionato a ricoprire questo ruolo nella mia città. Ai compagni ho detto che dovrà esserci fiducia cieca tra di noi, consci che tutti daremo sempre il massimo»

 

 

Sarà Dragan Travica il capitano della Kioene Padova 2017/18. Il neo palleggiatore bianconero – che compirà 31 anni lunedì 28 agosto – ricoprirà questo importante ruolo per il campionato di Superlega che scatterà ad ottobre. «E’ un una responsabilità ma anche un onore – dice Dragan – perché diventare capitano della squadra della mia città è motivo d’orgoglio. Qui sono cresciuto, qui vivo e qui ho tanti amici. Ecco perché sono particolarmente emozionato. Voglio ringraziare la Società, lo staff e i miei compagni di squadra per la fiducia che ripongono in me».
L’allenatore plasma la tecnica, per certi versi il capitano invece aiuta a plasmare il carattere del gruppo.
«Questo è vero solo in parte, perché il carattere è un elemento soggettivo. Credo che il capitano sia anzitutto colui che deve dare il buon esempio, nei confronti dell’ambiente e dei compagni. In spogliatoio ho detto che dovrà esserci fiducia cieca tra di noi, questo ELW_7364per giocare con la serenità necessaria, sapendo che tutti stanno dando il massimo sia in gara che in allenamento. Il mio ruolo sarà anche quello di mediare, ossia non infondere negatività nei momenti difficili ma nemmeno portare troppo entusiasmo in quelli positivi. Dovremo avere sempre chiari i nostri obiettivi senza farci influenzare troppo dall’esterno».
Dicono che inoltre tu abbia già stilato un “regolamento multe” molto dettagliato…
«E’ vero (ride, ndr). Lo staff tecnico mi ha aiutato ad imbastirlo e poi con Marco Volpato lo abbiamo tecnicamente realizzato. Anche la “disciplina” dello spogliatoio è un lavoro di squadra. I soldi che raccoglieremo durante la stagione verranno poi utilizzati a fin di bene».
Avete iniziato a lavorare da pochi giorni. Come vedi questo gruppo?
«Siamo davvero all’inizio e c’è molto affiatamento. E’ giusto che sia così, anche perché i carichi di lavoro e le responsabilità aumenteranno col passare delle settimane. Le premesse però sono buone. Giusto per fare un esempio: siccome in questi giorni fa molto caldo, abbiamo deciso che ogni giorno qualcuno di noi a turno porterà della frutta fresca a fine allenamento. Sono piccoli dettagli, ma che sicuramente aiutano a fare gruppo».
 

 

Alberto Sanavia
Ufficio stampa Kioene Padova
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