Intervista ai coach del settore giovanile. A tu per tu con Alice Biasini Un bilancio sulla prima parte della stagione, soddisfatta delle tue squadre?“Non siamo ancora entrati nel vivo dei campionati, né con l’Under13 né con l’Under14. Con i più piccoli siamo in vetta e dopo aver vinto la scorsa partita, siamo matematicamente qualificati alla fase di Eccellenza, avendo vinto tutte le partite, eccezion fatta per un set perso con Mirano. Con l’Under14 abbiamo esordito in Eccellenza e dopo le buone premesse del girone di qualificazione, puntiamo a vincere il campionato interprovinciale. Con questa squadra siamo i detentori della Coppa Veneto, primo grande traguardo della stagione: vincere 3-0 tutte le partite disputate dimostra che i ragazzi sono in grado di tenere alta la concentrazione, unendosi ancor di più come gruppo. A breve ci aspetta la Boy League, che partirà direttamente dalla Final Eight, dove speriamo di giocare ad armi pari con le migliori realtà d’Italia. Cominciando direttamente dalle fase finale, a questa edizione dovremo arrivare preparati, in grado di batterci con ottime squadre”.Hai il compito di formare i più giovani, come svolgi gli allenamenti e insegni le basi?“Per quanto riguarda i più giovani, cerco di aiutare i ragazzi a sviluppare la coordinazione con lo spazio e con la palla. Si tratta di movimenti base fondamentali, da assimilare per arrivare a eseguire in modo corretto i fondamentali. Gli allenamenti si articolano in una parte di gioco e in una di tecnica, in cui ci si diverte e allo stesso tempo si impara. Con i ragazzi dell’Under14 c’è ancora una parte di gioco, associata però a elementi più tecnici, come la battuta, che a partire da questo campionato si svolge anche dall’alto”. Sei il volto del “Progetto scuole”, raccontaci di questa iniziativa.“Siamo alla seconda edizione del progetto, ma onestamente mi stupisco ancora davanti a tutto questo entusiasmo, specialmente da parte dei maschietti. Nonostante la loro propensione al calcio e alle volte al basket, i ragazzi sono attratti dalla pallavolo più delle ragazze che, per la maggior parte, conoscono già questo sport. L’iniziativa si articola in due incontri in ciascun istituto. Qui, dopo aver spiegato come si gioca la pallavolo e quali sono le regole base, mostro agli alunni come svolgere bager, palleggio e battuta. Nell’ultima parte dell’incontro faccio giocare i ragazzi dividendoli in squadre in base al loro livello. Anche gli insegnanti rispondono bene all’iniziativa. Spesso mi chiedono di mostrare altri esercizi per poter continuare nelle ore di educazione fisica quanto cominciato durante i nostri incontri. Il momento più divertente è quello in cui arrivano i giocatori. Quando gli atleti entrano in palestra si sentono domande di ogni genere: «quanto forte tiri?», «saranno alti 5 metri», «avranno il 60 di piede». Specialmente, non vedono l’ora di giocare con i giocatori di Superlega, dei veri miti per i ragazzi”.Esiste la ricetta per diventare campione?“A mio parere ci sono delle qualità che possono aiutare a crescere non solo nella pallavolo o nello sport, ma nella vita. Innanzitutto passione; che si tratti di allenatori o atleti ci deve essere sempre la passione per portare avanti i propri sogni, i propri obiettivi. Altre qualità che potrebbero portare a buoni livelli sono: dedizione, spirito di sacrificio e desiderio di migliorarsi ogni giorno”. Cecilia BaccoUfficio stampa Kioene Padova pallavolopadova.com