«Il mio esordio grazie a coach Berruto. Ma ora le responsabilità sono aumentate»
Insieme a Luca Danuso, Luca Cibin è uno dei fisioterapisti della Kioene Padova. Forse però non tutti ricordano che Cibin è stato anche un giocatore della Giotto Padova nel 2005/06. «Ufficialmente ricoprivo il ruolo di secondo libero – racconta oggi – ma fui inserito dall’allora coach Mauro Berruto per andare al servizio in due occasioni nelle sfide contro Perugia e Macerata. Ricordo che il giorno del raduno un giornalista scrisse che ero “spaurito”. In effetti era così. Avevo 19 anni e si trattava della mia prima esperienza in serie A. Fu emozionante e divertente allo stesso tempo». Dopo quella stagione, Luca continuò a giocare a Trebaseleghe in serie B2 ma da allora iniziò un nuovo percorso della sua carriera professionale, che lo ha portato negli anni a tornare a Padova all’interno dello staff medico.
«Le responsabilità sono aumentate – spiega – perché quando sei un atleta devi pensare solo alla tua preparazione. Quando si lavora in uno staff il lavoro è rivolto all’intera squadra. Si sviluppano dei meccanismi di collaborazione e di programmazione quotidiana che vanno al di là della partita. A Padova mi trovo benissimo. Insieme a Luca Danuso ci dividiamo i compiti e abbiamo la fortuna di lavorare al fianco di un grande professionista come Davide Grigoletto, uno dei preparatori atletici più apprezzati in Italia. Il loro supporto è fondamentale per il lavoro che stiamo svolgendo. Questa Società può contare su un gruppo di grandi professionisti. L’interazione tra di noi permette di ottenere ottimi risultati che trovano poi il loro apice quando i ragazzi scendono in campo».
Un lavoro affascinante, mirato a far crescere uno dei gruppi più giovani della Superlega. «Per certi aspetti il lavoro con i giovani è più complicato – continua – perché bisogna spiegare loro determinate dinamiche che gli atleti più “maturi” magari già conoscono. I ragazzi sono fantastici e fanno tesoro dei nostri consigli che gli aiutano a dare il massimo sia in allenamento che in partita».
Per curiosità, come furono i due servizi del Cibin “atleta” contro Perugia e Macerata? «Furono due servizi flottanti – ricorda – e sia Messana che Paparoni li ricevettero costringendo il palleggiatore a giocare con palla staccata da rete. Diciamo che, dal punto di vista tecnico, li ricorderò sempre come due “buoni” servizi… (ride)».
Alberto Sanavia
Ufficio stampa Kioene Padova
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