Baldon, un tecnico tra Baku e Padova

Il secondo allenatore bianconero racconta la sua esperienza agli European Games. «La tecnologia riduce i tempi tecnici. Ma è sempre meglio tenere pronte carta e penna…»  Non si ferma l’attività di Nicola Baldon, secondo allenatore della Tonazzo Padova anche per il 2015/16. Per lui a Padova sarà la terza stagione in questo ruolo, ma il suo curriculum di tutto rispetto parte da lontano. Ha collaborato con la Lega Pallavolo e DataProject per le statistiche sportive nel campionato di A1 maschile e femminile. Per Data Project, CEV e FIVB ha seguito gli europei maschili a Roma (settembre 2005), il World Grand Prix femminile a Verona (agosto 2007), le tappe della World League a Firenze, Catania, Mantova e Modena, i mondiali Juniores maschili (settembre 2009), i mondiali Seniores maschili a Milano e Firenze come responsabile statistiche FIVB (Settembre-Ottobre 2010) e i mondiali per Club a Doha in Qatar (dicembre 2010 e ottobre 2011). Scoutman della Nazionale italiana femminile prejuniores nel biennio 2004/05, ha ricoperto questo ruolo anche nella Nazionale italiana maschile juniores nel 2011. Già secondo allenatore a Mestrino e al Valsugana Volley in serie B2, è proprio nel 2011 in Azzurro che Baldon ha conosciuto Valerio Baldovin.Terminato il campionato di SuperLega 2014/15, la sua attività non si è fermata, volando a Baku per gli European Games 2015. «Era la prima volta che Baku organizzava questi giochi, motivo per cui c’era molta pressione sul fatto che l’evento riuscisse bene. Lì ho collaborato per Data Project e CEV, occupandomi inizialmente dei tablet in dotazione ad arbitri e staff per il referto elettronico».Com’è andata?«Direi bene. L’utilizzo di questa tecnologia è in fase ancora sperimentale, ma già avevamo testato questo sistema per i mondiali per club femminili svoltosi a Zurigo. L’utilizzo dei tablet permette di ridurre i tempi, facendo entrare tutti i dati nel referto elettronico. C’erano ancora le palette per i cambi, ma la prospettiva sarà quella di non usarle più per lasciare che tutto questo venga sostituito dalla tecnologia».Quali sono i contro, se ci sono?«Ovviamente il fatto che aumenta la “dipendenza” degli addetti ai lavori ai supporti informatici, motivo per cui è sempre bene tenere a portata di mano il buon vecchio foglio di carta con una penna, non si sa mai…».Poi com’è continuata la sua attività a Baku?«In modo serrato, dato che si affrontavano 6 gare al giorno dovendo seguire lo staff tecnico delle diverse squadre. Entravo al palazzetto alle 8.30 del mattino per uscire alle 2 di notte. Successivamente ho fatto parte di un team composto da 4 persone, dove ci siamo dedicati alle statistiche per Data Project».Un lavoro duro ma che le piace…«Certo, qui riesco infatti a coniugare il mio lavoro con la passione per il volley. Nella vita di tutti i giorni mi occupo di assistenza informatica e studi per aziende e uffici, gestendo tutta la parte relativa alle reti e ai server. La pallavolo è un mondo che sperimenta molto la tecnologia e quindi queste sono esperienze molto stimolanti».Un po’ di tempo per le ferie è riuscito a ritagliarselo?«Sì, ho già trascorso qualche giorno in Grecia e poi andrò a Parigi. Viaggiare mi piace molto, anche se a volte mi stanca».Parliamo della Tonazzo. Il 2015/16 coniugherà tradizione e novità.«Se dovessi guardare indietro, ossia ai tempi in cui iniziai a fare lo scout di Lega, mai mi sarei aspettato di arrivare fin qui. A Padova partiremo da una base importante, visto che lo staff sarà lo stesso. Saremo già pronti per lavorare. A livello di squadra abbiamo cambiato più giocatori rispetto all’anno scorso, ma questo è un gruppo interessante su cui puntare per crescere. E’ assolutamente l’ambiente ideale per trovare stimoli».Lei e Valerio Baldovin siete molto simili a livello caratteriale, ossia persone molto “british” nel modo di fare. Ma è mai capitato di perdere il controllo con i giocatori o anche tra di voi?«I nostri caratteri si assomigliano, è vero. Siamo persone equilibrate, che spesso nascondono le loro emozioni per finalizzarle verso un risultato. Durante l’anno capita di avere delle giornate in cui siamo più o meno nervosi, ma quando uno si arrabbia l’altro è pronto a calmarlo. Insomma, ci tranquillizziamo a vicenda (ride)». Alberto SanaviaUfficio Stampa Tonazzo Padovapallavolopadova.com